Il treno

Nego l'amore
sul mio lacero pensiero
sul sentirero di alcuni passi di volpe
cercando tracce ingenue
scomparse e dimenticate
seguendo con occhi velati
di alito freddo e solitario
la lunga veste candida
che quel giorno
seguendo il fischio d'un treno
che attraversava il bosco
nella sua corsa dritta
tra i rami d'inverno
portò la sposa innocente
tra le braccia dell'amore
mentre un grido passava
tra le membrane cerulee
del tempo e dell'inganno‐

Nego l'amore
sulla mia caviglia leggera
che si ornava di piccoli lacci
e la mia mano
che assottigliava dita incantate
per dirti
tutto in un sussurro...
appena la tua bocca
mi prese le parole
sul nascere bambine
lasciandole nel limbo del dubbio
se negando dopo
che mi avresti attraversato
come fa il dolore
quando si lacera vivo
lasciai intravvedere
la corolla impaurita
del mio grembo vergine

Nego l'amore
alla tua dolcezza struggente
che ora destìni ad altre innocenti
che corrotte dal tuo frugare
ti ameranno come un arcangelo
e precipiteranno senz'ali
sorelle
di un peccato mai commesso