Il treno va... il treno va...
Il‐ treno‐va… il‐treno‐va… il‐treno‐va…
Su lucide lame di sole
Nessuno gli tiene la mano
Sfuggono alberi e valli
Strade e antichi destrieri
Il mare e le onde ed io
Dai miei giorni più neri
Purché mi porti lontano
anche in un posto qualunque
prima che giunga la sera
Il‐treno‐va…il‐treno‐va…il‐treno‐va…
Mi cullo al suo ritmo serrato
Al fumo che sbuffa e va in cielo
Al fischio del lungo serpente
Ai sensi velati di gelo
Si spara nel ventre del monte
Trovando la notte profonda
Son voci echi e lamenti
Son io ricordi il mio nome
Ti prego fammi tornare
Il‐treno‐va…il‐treno‐va…il‐treno‐va…
Irrompe violenta la luce
Sul volto mi coglie a sorpresa
Dov’era l’abbraccio promesso
Dov’era il padre dei padri
Che lascia i suoi figli
in un cieco tormento
Mi sento una foglia nel vento
Staccata e sbattuta tra i rovi
Diretta a una mera chimera
Il‐treno‐va…il‐treno‐va…il‐treno‐va…
...
Prima che giunga la sera