Il vecchio ricercatore

Giornate tra gli scaffali,
il vecchio ricercatore consultava libri e libri
con due paia di occhiali, cercava la verità
tra tutte le materie e gli argomenti,
voleva sapere l'origine
dell'equilibrio fra gli elementi
e il motivo esistenziale
che riguarda la natura di ogni uomo.
Aveva timore che non avesse tempo,
aveva un orologio in ogni angolo
della sua casa,
la sua ricerca non si fermava.
Una sera nel silenzio trovò
qualcosa su un vecchio taccuino,
c'era scritto “Torna presto
e se c'è il vento, chiudi gli occhi,
torna e avrai nella mente impressa
una verità, quella che si apprende
dall'innocente età”.
Il vecchio ricercatore sorrise
nel leggere queste parole,
era una sua vecchia poesia mai completata,
un'acerba poesia dimenticata.
Fermò tutti gli orologi e chiuse gli occhi,
un vento leggero gli sembrò posarsi
sulla pelle e tornò a quei giorni da ragazzo,
in cui davanti ad un falò
era del mare in ascolto e sotto le stelle,
sempre di più si innamorava
del mistero del mondo che gli parlava.