Illusioni d'infanzia

Da ragazzo,
ci fu un tempo
in cui pensavo
che l'amicizia e
gli affetti
fossero eterni.
Fiumi di parole,
forse intrise
di sinceri sentimenti,
scorrevano nelle nostre ore
accanto a bottiglie
di diverso nettare
a farci compagnia.
La spensieratezza
ci faceva confessare
lacrime senza vergogna,
superare tempeste
senza timore,
scalare montagne
senza picconi,
attraversare deserti
senza scorte d'acqua,
immergendoci
nei fondali profondi della vita,
a giurarci che niente
e nessuno
poteva e doveva
dimenticarsi l'un dell'altro.
Adesso che
la carne nostra è in miseria,
l'intelligenza delle cose,
dalle stesse cose
è divorata e la vita
ci ha imposto
di non sprecare lacrime
per chi non le merita,
sciolgo in attimi fuggenti
i nodi della memoria
e il pulsare del sangue
dissolve i volti
che potrei nitidamente ricordare;
mi accorgo che anche noi
siamo state vittime
dell'usura del tempo
e il destino ha fatto cadere
le maschere indossate
dai molti che dicevano di amarmi,
mentre pochi sono rimasti
incisi nella memoria. 
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cesaremoceo