Lemmi del tempo,
che radici selvatiche sono mai queste
appena uscite dalle albicocche,
e che stritolano il cuore.
Mi avrete, per tempo
tra i relitti
che ridiscendono il fiume
senza l'imbroglio delle ore,
oltre le grandi mura.
Adesso chiedo un abbraccio
che abbia la voce del sangue
e la cura distratta della primavera,
materna e veloce.
Mi avrete senza tempo,
sarò un fiore di belladonna
non più fatta dalle vocali.
Appena nata.
30 maggio 2013
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