Poesia
In umore d'aprile
Dev’essere un umore d’aprile
a traboccarci da bordi anneriti
ché non saremmo più di un foglio frusciante
senza una rarefazione esposta al ramo
e la voce attinge da un petalo che cade
veggenti noi di un gioco sacro
riflesso bendato del tempo
in gabbie ferrose e cavalli di piuma
e sei e non manchi ventre in distacco
dolore ristoro mio tuo
congedo d’inverno nella fibbia
che la bocca scalpella
‐e poi un’altra poesia.