Intatto tempo

dov’era questo momento
dove?
che aspettavamo da sempre
sorgente dove posare le labbra
foce le lingue di un mare inquieto.
sembra una febbre
morbo benedetto
che graffia la carne, seduce il verbo
e l’ammutolire segreto.
toccami adesso
o muoio senza volare
vivimi il corpo, la cicatrice
dei tuoi sensi mai ammansiti
e più li penso forte
e più ti offro la prostrazione
dei miei vuoti di te.
dei vuoti ho fatto favole
per vedere alla finestra l’o l t r e realtà
che altri non accoglie – e solo te
solo te.