Poesia
Interni arredati di un antica sfinge
Io,
garzone delle parole
padrone di me stesso,
resto grato ai miei versi
quali vie di fuga,
nel bisogno intimo
di sfuggire ai malesseri.
E risuonan forte i campanacci
del mio essere tragedia antica,
una mummia poetica
da seppellire nella pace idillica
del trattamento di favore.
.
Cesare Moceo da Cefalù al mondo quasi 71n poet‐ambassador t.d.r.