È del bucaneve
fronda e mirto
il pungitopo maraschino
nello stormir di foglia
che copre il niveo manto,
come occhio birichino
in un ceruleo lampo.
È il crepitar di coccio
accanto al dimesso scranno
che solitario attende
le fiaccate spalle
chine sui mesti desinari
tacito compagno
di rosari e litanie.
Sul limitar del bosco
una malga
illumina alla sera.
Da "Nel migrar dei giorni" Edizioni La Conca, Roma 2000
2 gennaio 2013
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La poesia mi ha sempre attratta, così come la scrittura. Infatti fin dalle elementari scrivevo poesie su richiesta delle mie compagne di scuola, oppure copiavo quelle più significative dalla mia rivista preferita: la mitica ”Primavera”. Sono poeta nel profondo e per sempre, sono narratrice di storie create sul selciato già da bambina. Per me scrivere è un bisogno vitale, dell’anima, di cui non potrei mai fare senza.