Io...signor Nessuno

Facile sarebbe smettere i vestiti della bontà e indossare nere volontà che si avvolgano all'anima Ma a che pro ? Io non sono un Everestnella mia vitami guardo indietro a ripercorrere i miei sessantasei anni e rivedo ogni giorno di essiquando costruivo mattone su mattone il mio vissuto senza compromessidi cui andare fiero Eppure sono nato povero di tasca ma non di mente con l'emotività che ha permeato la mia intelligenzaE stramazzano oggi nell'anima flebili raggi di sole a penetrare la penombra dei tormenti trascinando dietro di sé minute pallide emozioni che si mescolano tra loro nel destino infame di illudermimentre vortici di venti gelidi s'aggirano con entusiastico fervorein quell'angusto spazio mortalealternati a calde saette in un miscuglio il cui terribile impeto erompe nella delusione e nella follia dando peso e grande valore agli altari fumanti del mio esser Nulla.Cesare Moceo poeta di Cefalù Destrierodoc @ Tutti i diritti riservati