Io, tra le paludi dei miei sogni

Non ho bisogno
e non è mia intenzione
raccontare al mondo
la durezza della mia infanzia;
chi ha la mia età
e proviene dalla povertà
l'ha sicuramente provata.
Io, adesso vassallo della mia morale
e sacro simulacro dei miei giorni,
sento ancora forti in me
gli insulti di quel destino,
nel ricordar le paure e le amarezze
che quel vivere ha imposto,
dove sguazzava un padre
sempre con una cinghia in mano
pronto a sfogare le sue frustrazioni
e una madre, suo malgrado,
succube di quel potere.
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Cesare Moceo da Cefalù al mondo quasi 71n poet‐ambassador t.d.r.