Io vedo l'estate

Non vedete che autunno 
lo sgretolarsi 
persino dell'ombra 
sugli alberi morti 
e fate lauti respiri di nebbia
lontani dal tufo
ove attacca
parvenza di sole:
su un rivo di poppa 
sventola l'iride alterchi di volgo.

Io vedo l'estate, matura 
dentro le vene d'oro 
di foglie, il formarsi 
la linfa che sgorga, pungere luce 
dai nodi dei rami
narcisi alla pozza ch'è abbaglio 
e il vento 
mi respira negli occhi 
l'umore d'un seno
la fronte sul collo.