Finte torve occhiate
lanciano i miei versi
appena scritti.
Sono zampate d'artigli
privati d'unghie,
a divenir dolci carezze
e regalar perdono
a anime brille
per nulla affrante,
stanche solo
di sopportar parole
col loro pallido fervore
sfumato d'ardore,
pur ubriaco d'inchiostro.
.
Cesare Moceo da Cefalù al mondo quasi 71n poet‐ambassador t.d.r.
20 settembre 2024
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