It is finished
Il silenzio ora è diventato pesante,
i falsi gemiti dell'amplesso
hanno lasciato il posto al ritmico respiro del suo sonno.
Devi avere sensi all'erta
e movimenti lenti e precisi per non svegliarlo,
per non sbagliare.
Che schifo,
puzza di rancido questa stanza,
di umori e sudore.
Non bisognerebbe mai addormentarsi
accanto a chi potrebbe non meritare fiducia,
soprattutto se ci sono colpe da pagare.
La carne marcirà,
il viso, prima stravolto da ingannevoli orgasmi,
sarà solo una maschera di morte.
Bisogna saper fingere se la posta è alta:
la trappola ha funzionato alla perfezione,
molte donne tornano ad amare i loro primi amori,
e lui ci ha creduto: era quello che serviva.
Vorrei lavare il mio corpo,
ripulirlo dai sordidi liquidi di cui è impregnato,
e dal senso di nausea che cresce.
Ma non c'è più tempo,
neanche per i ripensamenti.
Un ultimo sguardo a quel corpo abbandonato,
ai suoi capelli sparsi,
assopito tra le lenzuola traditrici.
Il cuore corre veloce mentre la mano si solleva.
"Non prendere una pistola, prima o poi spari",
qualcuno ha detto.
Un lampo accecante, la stanza si tinge di bianco, di rosso, di nero.
Ad orecchie lontane risuona un flebile boato.
Il silenzio intorno,
un filo di fumo di carne bruciata e il vuoto dentro.
Lo guardi non dormire più e ti allontani,
un poco ma non tanto,
purtroppo devi stargli ancora vicino,
altrimenti perderebbe credibilità.
L'addio a coloro per cui lo fai,
una lacrima,
il pensiero al vero amore.
E spari ancora, per l'ultima volta.
Nessun lampo, nessun colore,
solo un atroce dolore alla testa che dura meno di un "fiat".
"Se hai una pistola prima o poi spari".
Hai sparato.
Due volte.