Conosco
l'origine marina della nebbia
che vibra intorno alle mura
mutando la scorza del tempo,
celando il muschio dell'alga.
Le parole rapite
tra gli alberi
ancora vive,
annidate,
il fiato arancione del crepuscolo
e il sangue verde che tracima
dalle radici immerse nella neve.
Così ogni esilio
rimane segnato
nei luoghi improvvisati,
una poesia che colma appena
e i convogli inarrestabili
appena appena scorti
dietro il fiume.
2 marzo 2012
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Dal bianco
di Monica Osnato
Immagina
l'impronta della neve è nel bianco che sono nascostavarcando ancora un mare (…)