L'Abbraccio del Vuoto

In un mondo dove il silenzio danza,
sotto il manto notturno del cielo,
nasce l'ombra di un bisogno,
un lamento silenzioso, un grido muto.

"Che cosa è la fame?" interroga l'anima,
tra le pieghe della notte senza fine,
è il sussurro del vuoto nell'abisso,
un'eco che scava nel profondo.

La fame, figlia del tempo e della privazione,
scuote l'alba con le mani affamate,
è il canto dolente degli stomaci vuoti,
il lamento di chi cerca la vita.

Nelle strade deserte dell'indifferenza,
la fame cammina, invisibile e inesorabile,
nei volti scavati dalla sete di pane,
nei corpi che implorano un raggio di speranza.

Eppure, la fame è più di un desiderio fisico,
è la fame d'amore, di giustizia, di dignità,
è la carestia dell'anima che cerca nutrimento,
nelle parole gentili, nei gesti compassionevoli.

Dedicata a coloro che portano il peso dell'assenza,
che conoscono la carestia nei suoi molteplici volti,
sia essa di pane o di amore,
nella speranza di un giorno senza fame, senza vuoto.