L'altra me
Oggi ho ritrovato
i fantasmi delle mie parole:
hanno un peso sensato
lontano da impercettibili dubbi.
Una coscienziosa
lacrima di stanchezza
riga una strada
senza certezza;
la vita sommersa
tra le vesti profumate
d’inconfondibile
girotondo affrescato
su creta resistente.
Da non so dove
arriva la calma
della tua voce
nell’eco del mio
istintivo cercarti.
Fuori l’albero
soleggiato d’ombra sulle cime
ricopre di cromatico diamante
la linfa nascosta e timida
del non volersi mostrare,
ma tra i suoi spazi tuonano
le assillanti particelle
del tuo eterno esserci
a cui non so sottrarmi:
persevera esistenza cantata
nel vivere d’ogni mattino
quando il sole sa
di volerci baciare
con lo stesso raggio
dove ogni tuo suono
si posa per venirmi
a cercare accarezzandomi
nel presente
e nel sempre.