l'angelus
Suona la campana
l'ora del raccoglimento
ne cani ne gatti
sul luminoso lastrico
e le piccole donne accorrono
serrandosi la vita stretta al seno
le grige tempie immobili
segnate sul bluastro delle vene
dal rapido passar d'idee fisse
vuoti pensieri carichi di pianto
o come fumi il rifrangersi
di memorie adolescenti
le mani senza esprimere
si puntano alla gola
lacrime per il freddo
rivolano sulle rughe
bruciano
vanno via col vento
Poche sparute immagini
compaiono dai vicoli
si fanno un segno muto
poi spariscono dentro
oltre le cigolanti porte
della chiesa.
Dopo resta il silenzio
qualche strillo lontano
lo scalppiccio nervoso
d'una ritardataria
nel cielo indifferente
le nuvole galoppano
rondini
vanno a caccia
stridono pipistrelli
oltre le mura in volo
giù dal mare giunge
quasi un sussurro l'eco
di macchine il rumore.