L'Anima Errante

In questo viaggio della vita, oscura e incerta,
l'anima errante si smarrisce, pellegrina incerta.
Peccati mortali come ombre si profilano,
sottili fili che alla grazia del cielo si sgretolano.

Il primo, l'orgoglio, alto e imperioso,
s'innalza come torre, distante e vanitoso.
L'anima si perde nella sua altezza smisurata,
dimentica dell'umiltà dove la luce ha sognato.

Segue l'avarizia, radice di cupidigia,
che come un veleno cresce, senza pietà.
L'anima si lega a beni effimeri e frivoli,
ignorando che il vero tesoro è nei cuori liberi.

Poi giunge l'ira, fiamma che brucia,
consuma l'anima in una tempesta sottaciuta.
Il rancore avvelena il cuore con rabbia,
e la grazia divina svanisce, in fumo va.

La lussuria, tentazione avvolgente,
come un vortice, trascina l'anima dolcemente.
In quel turbine di desideri e passioni,
la grazia di Dio svanisce, come fosse illusione.

L'invidia, freccia avvelenata del cuore,
trafigge l'anima, seminando il dolore.
La luce divina si eclissa nel confronto,
e la grazia si ritira, in un angolo è spenta.

Infine, la gola, ingordigia sfrenata,
che imprigiona l'anima in una rete affamata.
La grazia si ritira da chi vive nell'abbondanza,
dimenticando che la vera vita è nella temperanza.

Così l'anima, in questo intricato labirinto,
s'interroga su peccati che l'hanno avvinto.
La morte spirituale minaccia, come un'ombra,
ma la grazia di Dio attende, nella sua dimora.

Possa l'anima, con umiltà e pentimento,
liberarsi da questi peccati, in questo momento.
E in un nuovo inizio, ritrovare la via,
dove la grazia di Dio risplende, infinita e guida.