L'Arroganza Umana
Nell'ombra dei giorni, dove il sole s'accende,
Gli umani danzano con l'ardente fiamma dell'ardire.
Vogliono dominare, su tutto si distendono,
Imporre la volontà, come un ruggente tuono.
Con passi pesanti, avanzano sicuri,
Sognando un regno senza limiti né muri.
Con artigli di potere, s'aggirano fieri,
Dimentichi del delicato filo dei cuori.
In mano reggono il timone del destino,
Dipingono il mondo a loro somiglianza,
Ma la terra sussurra, implora pietà,
Chiede di ascoltare la sua dolce balanza.
L'uomo, con la mente ancorata al suo desiderio,
Ignora il canto dell'aria, il sussurro del mistero.
Impone la sua volontà, come una fiera mareggiata,
Senza riflettere sulla fragilità del suo vello.
Nel tumulto dell'ego, si perde la compassione,
La connessione col mondo, la vita in abbondanza.
Gli umani vorrebbero plasmare la realtà,
Senza rendersi conto della loro stessa fragilità.
Eppure, nella notte silenziosa dell'anima,
C'è un richiamo, un invito a una danza divina.
A riconoscere la bellezza nell'alterità,
A sciogliere le catene dell'arroganza e vanità.
Oh, umani audaci, fermatevi un istante,
Ascoltate il sussurro dei venti, il canto delle stelle.
Nella fragranza dei fiori e nel mormorio dei ruscelli,
Troverete la saggezza che rompe gli stessi orgogli.
Che l'arroganza si trasformi in umiltà,
Che il cuore ritrovi la sua purezza.
E così, nell'arco della vita che si snoda,
Gli umani possano trovare la vera ricchezza.