L'avidità della vecchiaia

Sono un pellegrino errante
di questo mondo
e rallento il mio andare
quando in lontananza
scorgo le pagine allegre
d'un qualche libro che mi sorride
Con lui mi fermo a contemplare
i visi belli della mia fanciullezza
deformati ormai nei ricordi
da questa infida vecchiaia
e le parole che un tempo pronunciai
e che ora rapite dell'oblio
più non sentirò
E rimango sempre amico di me stesso
consapevole della vita che scorre
e dei passi che faccio
e dei miei versi sempre a portata di mano
mai inopportuni e mai molesti
a rendere splendida la mia prosperità
alleviandone le sventure
nel tempo che passa
che tutto deturpa e tutto cancella
.
cesare moceo