L'elogio del far niente
Nella quiete del mattino, quando il sole sorge pigro,
Un'armonia silenziosa avvolge la Terra.
L'uomo, ancora assopito, non reclama il suo dominio,
E il pianeta, finalmente libero, respira a pieni polmoni.
La pigrizia umana, spesso derisa e incompresa,
Nasconde un potere segreto, un dono inaspettato.
Nel suo rifiuto di affannarsi, di conquistare e sfruttare,
L'uomo pigro concede alla Terra una tregua, un momento di pace.
I campi non risuonano del rombo dei trattori,
Le foreste non tremano sotto la furia delle motoseghe,
I mari non si incrinano sotto il peso delle navi giganti.
La Terra si riposa, si rigenera, si riappropria del suo respiro.
La pigrizia umana, in questo suo dolce far niente,
Diventa un atto di gentilezza, un gesto di rispetto.
Riconosce il valore del silenzio, della lentezza,
Della contemplazione della bellezza che ci circonda.
E così, mentre l'uomo pigro sonnecchia al sole,
La Terra gli sorride, grata per questo dono inaspettato.
Perché nella sua pigrizia, l'uomo ha trovato la saggezza,
Ha compreso che la vera ricchezza non è nella conquista, ma nella cura.
La pigrizia umana, non più un vizio da condannare,
Ma una virtù da coltivare, un modo per vivere in armonia
Con la Terra, con noi stessi, con il ritmo lento e inesorabile della natura.