Il sonno di tutte le ere che premono
livide sugli occhi di latta,
secchi, ogni battito di
palpebra è punta e
cruna.
Spilli incastrati ai respiri
passano la pupilla di nera crosta,
non vita, non vetro, un unico
buco di luce ed elemosina d’ossigeno
ed una sola alcova di paglia già
occupata.
22 maggio 2013
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Nei libri degli altri trovo me stessa, nelle mie parole mi perdo.