L'inferno ch'è in noi
Tra i fiumi di mercurio di questa città di cemento
S’alza un vento di fuoco; è il suo eterno sbadiglio
Che c’inghiotte nella noia dove nulla va a rilento
Tra il traffico e le strade in perpetuo groviglio.
Tra lamiere attorcigliate che solcano l’Acheronte
Di cemento, tu, solo, tra il transito ed il tormento
Ridono i corvi sull’albero presso il ponte;
Ci spiano numerosi nel nostro accecamento.
Il nuovo Dio è il tempo! Litània i battiti del cuore
Trascinando in te il suo caldo veleno
Tremilaseicento* volte prima della fine del sole!
Il tuo aguzzino è il tempo! Non esiste un freno
Al dilatarsi della morte. E arrendevole
Sei giunto a casa, a tuo pianterreno.
** citazione di E.A. Poe*