L'orgoglio dello scrittore, la pena dell'uomo

"Io scrivo delle mie rozze
angosce e dell'immensa
mia diversità che ne ha
nutrito l'Essere".
Cesare Moceo

Giorni in cui sento in me
qualcosa che di umano
ha il romanzo di se stesso, nell'equilibrio intimo
tra l'innalzarmi con orgoglio
all'estasi di scrittore
e l'abbassarmi per le mie pene
fino a sentirmi un uomo comune.
Ed è proprio sull'orlo dell'interiorità,
la mia anima avverte il terrore
di scivolare in profonde
voragini di malinconia
e non saper più
come risalirne la china.
.
Cesare Moceo quasi 70N di Cefalù poet‐ambassador t.d.r