Un rintocco,
un solo
rintocco.
Breve e conciso,
svanisce
nella penombra
ovattata,
anonimamente.
Nella notte
insonne,
introduce
la coscienza
del tempo
nel corso
irrequieto
dei miei pensieri.
E qui
ha la sua eco.
Nella quieta
ansia
che lo sa
perduto
per sempre.
Nell'acuta
coscienza
che tanto
muore di me.
È il marchio
che segna
i confini
mobili
di una vita
che passa
e dell'eternità
che resta.
Da Emozioni Perdute
6 dicembre 2011
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Per essere ascoltati da chi non ragiona, bisogna parlare non alla loro mente, ma al loro cuore. Non alla loro logica, ma alle loro emozioni. Per quanto qualche volta per farsi intendere bisogna urlare.