L' un per l'altro
Parlo a teche sei immobile di là nello specchio con la tua composta schiettezza nella coscienza d'averti innanzi con i tuoi occhi castano chiaro fissi a guardar nei miei uguali ancor da bambininelle nostre facce giovialiabbronzate d'età e di rughe aperte a sorrisi cordialinel muto mostrare il real sentimentoche arricchisce il sentireE ci scambiamo effusioni e perdoniin quell'intimo starenel triste disordine delle emozioni confusenel piacere sublime di sapered'essere qua sempre l'un per l'altroanche nel corpo cotto dagli anni e in quegli occhi sgranati che lottano ancora dentro pianti sommessiQuesto sono io riflesso nel mio sguardofermo là a contare le mie ombre illuminate inquiete dal lampeggiar del buioE nel volteggiar dei pensieri perduti resto reliquia di mendicanza scordatain orizzonti oscuri e oscuratilasciata nell'oblío a sussultar al chiaror delle notti il cui vibrar dona fremiti all'anima confusa.Cesare Moceo poeta di CefalúDestrierodoc @ Tutti i diritti riservati