La bestia (23 novembre 1980)
Sei venuto a recidere,
speranze e vite... dell’uomo.
Ah, novanta fa paura, indubbiamente!
Tanti furono i secondi dell’infame,
lunghi, inesorabili 90 secondi.
E’ iniziato, dall’ora, qualcosa che ancora oggi
non è terminato. Il dolore
l’abbandono, le lacrime di polvere
il freddo gelido... all’improvviso, e poi
sirene, sirene, un’altra dimensione.
Ma quanta dignità in un popolo
così ferito e messo a lutto.
Naufraghi in terra‐ferma!
Dagli abissi profondi e sconosciuti
soggiunge ciecamente e scuote
vigliaccamente gli animi
domenicali di brava gente
mentre qualche radio privata trasmetteva
musica folk.
Così altre vittime da smaltire
per noi sopravvissuti, e da
accantonare nelle successive narrazioni.
Racconti!
Su quelle macerie sorgeranno
case, quartieri, Cittadelle
ma poggeranno sempre su
delle voci imprecanti e visi smarriti
mentre il tempo si fermava alle 19:33
23 novembre 2020
“Si sta come d’autunno sugli alberi, le foglie”.