Ho parlato ad una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d'erba, bagnata
dalla pioggia, belava .
Quell'uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perché il dolore é eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita
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Amai trite parole che non uno osava. M'incantò la rima fiore/amore, la più antica difficile del mondo.