La casa di mio padre
È lì da sempre,
irta sul colle
a far da sentinella
alle terre di mio padre,
che lì la volle: salda sulla roccia.
Del suo cuor di pietra assai contenta
freme allo squittio dei passeri
e non paventa il turbinar del vento.
Quella è la mia casa,
avita,
dove mio padre nacque
ed io e miei fratelli
e piacque alla mia cara madre
che vi passò la vita.
Anche se il sol non la rallegra assai
e l’ombra la ravvolge spesso,
vigila austera e nulla passa inosservato.
Lotta coi venti, annienta le tempeste
e quando il poggio è innevato
sorride nel saper passato
ancora un anno
e compiaciuta nota che nulla d’allora,
niente da sempre è mai cambiato.
Quella è la mia casa.
Settembre 2005