La comare invadente
Mi fa visita all'improvviso
come una comare invadente
che il fato m'ha incollato come lugubre castigo
per chissà quale motivo
Il suo nome è Tormento!
Ed è un’ombra decrepita che col suo nero sfrontato
scuce beffarda la luce armoniosa dei miei suoni
aprendosi un varco per potermi incidere
sinfonie scricchiolanti e traboccanti disprezzo
fino a zittire le mie note allegre
Stridore di denti, musica ribaltata
musica stuprata!
Graffi di artigli della comare viziosa
nemica mia affezionata,
note gioiose che agonizzano dentro
per poi fracassarsi sulle mie ossa
schiaffeggiate nel grottesco amplesso
delle sinfonie assurde della comare
Poesia, dove sei? Devo solo aspettarti
nel niente o quasi del tempo, vai via Tormento!
Accecato! Da sguardi di bimbo
Stritolato da un abbraccio d’amore
Umiliato nella sua cupidigia
dalla dolcezza delle mie nuove note
Stordito! Da polveri di mille fiori
E l’ho messo di nuovo alla porta
se non per sempre
almeno per quest'altra volta.