La corsa
Corre veloce la vita in sella ad una moto potente.
Sotto il cielo terso di Maggio cavalca come onde docili i ciuffi di erba che si increspano al suo passaggio.
Lungo una provinciale dritta e desolata accelera la vita , che buca l’aria e spezza il vento flebile in un fragore crescente.
Corre forte, sempre più forte, la vita, sul manto grigio e bollente e schiva i raggi dritti del sole mezzano che rimbalzano in terra e spariscono tra i campi fitti e fioriti.
Si arresta di colpo la vita che si aggrappa strisciante e disperata all’asfalto rovente.
Sbatte e s’infrange la vita nel rumore sordo e inesorabile di ciò che si rompe.
Schizza via per sempre la vita dopo un lampo improvviso ed un breve ma infinito sibilo artificiale.
Ascende la vita che fluttua a mezz’aria, abbandonando il corpo vuoto e squassato e un volto senza luce, solcato da rivoli caldi e fluenti di sangue pulsante.
Vola via la vita che incrocia e trapassa le eliche volteggianti di un elicottero giallo e poi plana sopra le voci e le preghiere di tutta quella gente che, ancora, si affanna a cercarla in un battito, in un sospiro.
Ondeggia lontanissima la vita nel cielo più blue, leggera, senza dolore.