La cura

Se il vento crudele sferzasse il tuo volto
e il gelo t’ingabbiasse nell’ombra,
sarei io il tepore che scioglie l’assalto,
l’alba che a te si ridona e rimbomba.

Se il tempo spietato ti cinse d’affanni,
sovra il tuo capo spargerei primavera,
e in ogni sospiro, che flebile chiami,
sarei la quiete, la dolce chimera.

Se il dubbio in te serpeggiasse impietoso,
con mani di luce ne infrangerei i nodi,
ché in questo amore, puro e radioso,
troverai cura a ogni tuo affanno.

E nulla potrà separarci dal vero,
né notti, né onde, né fosche maree,
ché dentro il mio petto, eterno e sincero,
il tuo nome risplende, l’incanto che sei.