La decima
Fermo, inflessibile, severo,
ecco mi spia inaspettato
il giudizio passato insalutato.
Tutto il trascorso è maculato d’eco;
ormai lontano, vecchio, svalutato,
neppure il ricordo l’avrebbe riesumato.
Mi si esige la decima pagata,
non importa della menta o della ruta
purché comunque lo sia stata.
Non reclama lo spreco, molto strano!
Sordo e vano mi rimbomba in testa:
"Se avessi" e "Se io fossi stato…",
mi assalgono i “Se”, tantissimi “Però”,
qualche "Si sarebbe prevenuta…
oppure, invece...".
Posso presentargli un “pagherò”?
Meglio gridare qualche prece
o tacere e bere la cicuta.