La felicità dell'esilio

(autobiografica)

Pervaso dalla gioia
d'assolvere ogni mio compito,
aumentava in me il desiderio,
germoglio dell'intimità,
di andare avanti con una vitalità
che non conosce limiti
e con la mente sempre pronta
a seppellire ogni precauzione.
Passavano così davanti agli occhi
gli orizzonti dei ricordi;
la miseria patita,
la scricchiolante unità familiare,
le cinghiate ricevute,
i giorni d'inverni fugaci
chiuso in casa,
il lavoro precario d'estate.
E fu così che venne il tempo dell'esilio felice.
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Per Voi Cesare Moceo
da Cefalù al mondo
72n poet‐ambassador t.d.r.

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