La gazzella selvaggia
La gazzella selvaggia può ancora saltare
Gioiosa sui colli di Giuda,
Bere ai freschi ruscelli che sgorgano
Sul sacro suolo: con passo
Leggero e con occhio splendente
Vi guizza con slancio indomabile accanto.
Là Giuda ha visto un passo
Non meno agile, un occhio più lucente,
E in quei luoghi rimasti senza gioia
Abitanti più belli. Sul Libano
Ondeggiano i cedri, ma le nobili
Figlie di Giuda non vi sono più.
Più felice la palma che ombreggia quei piani
Della stirpe dispersa d'Israele:
Dove ha messo radici là rimane
In grazia solitaria;
Non può lasciare il luogo dove è nata,
Su una terra diversa non vivrebbe.
Ma noi dobbiamo vagare inaridendo
Per morire in altre contrade
E dove sono le ceneri dei padri
Le nostre non potranno mai posare:
Del nostro tempio non rimane pietra,
Siede lo Scherno sul trono di Salem.