La geometria degli eventi della vita

Dal vertice alto di un triangolo
rettangolo lungo un cateto
di botto son disceso,
troppi gli attriti e la frizione
lungo la via dell’ipotenusa,
e così sopra un cerchio strano
mi sono ritrovato di cui
non conoscendo il raggio
e resa quindi l’area nulla
per l’appoggio alla caduta
sopra un trapezio anch’esso strano
mi sono ritrovato.
Una, due, mille volte
non so quante sopra vi ho danzato
come inebriato ed inebriato
poi stanco ad una vicina
sfera bella che affascinava
mi sono avvicinato cercando
incautamente di toccarla
così con lei son rotolato
fino al parcheggio dei solidi
parenti. Qui per farmi bello
un cilindro mi sono messo in testa
e un grosso toro colorato al collo
poi preso un parallelepipedo alto
e sopra di lui due alti cubi
per appoggio evitando
con fatica i tanti prismi e le punte
dei tanti coni lì vicini, con fatica
mi sono arrampicato fino alla punta
appuntita di una piramide strana
per ritrovarmi infine e sempre,
sconsolato e triste, sul quel vertice alto
di quello stesso triangolo rettangolo.
Dal vertice alto di un triangolo…