La goccia d'acqua
Odorosi giardini di glicini e gelsomini,
adornano i viali della Primavera,
mentre il cuor già palpita di luce di sole e di caldo tepore,
solitaria goccia di rugiada,
che tiene ancora in serbo i colori dell’arcobaleno,
scende, lenta… lenta, simile ad una lacrima,
dal petalo di un fiore, quasi soffrisse nello staccarsene,
e nel suo lacrimevole cader, penso…
a quanta vita si raccoglie in una goccia d’acqua caduta
dal cielo sulla terra,
la nutre, si trasforma in fiume, in mare, in lago, scava la roccia,
arriva sotto le roventi sabbie di aridi deserti,
si infonde in noi,
esprimendosi in mille diversi modi,
dal primo vagito del neonato,
alle lacrime di troppa felicità o troppo dolore,
o nel sudore delle nostre fatiche;
gocce d’acqua che evaporano dalla terra per ricadere di nuovo
dal cielo,
copiose, a bagnare i prati della nostra vita, alcune rimangono sospese nell’aria per farci ammirare i colori dell’arcobaleno.