La guerra giusta
Eventi imprevisti, c’è di mezzo un tiranno,
genocidi mai visti, vive sotto un capanno!
Dobbiamo, corriamo, è una guerra di pace
andiamo e torniamo, al soldato piace;
elettronica e scienza, divisioni avanzate,
di gran competenza, niente marce forzate.
C’è la nostra aviazione, tre bombe soltanto
son la sua punizione.
Ma lì il camposanto s’allarga ed echeggia
di grida e di pianto e nessuno indietreggia.
Per amor della gente s’è fatta la guerra.
Purtroppo era urgente, lo sa il presidente.
C’è chi ha mormorato, che rischiasse parecchio,
a scadenza mandato non verrà confermato;
occorreva uno specchio ch’elevasse il riflesso
di forte coesione: ne va del progresso,
serve intesa e ragione.
Sulla stampa il partito ha riscritto:
son tutte menzogne e panzane
sarà rapido e breve il conflitto
l’han richiesto le genti africane;
non fra molto ritorna la pace.
Intanto il cannone non tace
la posta è il potere salvato,
e a tutta risposta:
“Chi ha avuto ha avuto
e chi ha dato ha dato!”