La libertà
Destini vinti
da mordenti spirali
di morte e vendetta.
Il vivere, mestamente avanza
come soldato spento,
tra una barricata e un’altra,
scorgendo paesaggi siberiani…
Sguardi persi,
cuori in subbuglio,
menti vaganti, confuse.
Oscurante oblio,
dilagante tensione,
senso di impotenza…
La domanda torna,
come plumbea nube carica di pioggia…
Tarderà un altro Plutone
a scegliere la sua Proserpina?
Divelto sarà il vessillo delle libertà,
o alta sventolerà la bandiera
piantata a suggellar la vittoria
non di uno, non di mille,
ma dell’umana civiltà intera?
Come il padre de Il cinque maggio scrisse,
ai posteri l’ardua sentenza!
Nell’attesa, il campo di battaglia
è la piazza, che mille voci sente
per dare fiato all’eloquente silenzio dei morti,
all’ombra dell’Arco di Trionfo, come altrove.