La mattina del giorno dopo
L’ultimo vino
tutto d’un sorso
ci siamo lasciati andare
tra le mani e il sudore
guardavamo gli aeroplani
le spalle alle vetrine
coi vestiti borghesi
ancora abbiamo fatto
folli promesse di gioia
l’ultimo bicchiere
siamo finiti di nuovo
a ridere dei luoghi di sempre
bagnati dei nostri stravizi
l’ultimo goccio
tra i fili pungenti
dei prati deserti
dentro i buchi neri
in mezzo ai palazzi.
Ho sognato di averti amato
ammirando tutta la notte
i tuoi sogni e i tuoi cenni
i capelli davanti al viso
le luci dei lampioni dalla finestra
che ti accarezzavano le gote
le mani che stringevano
i vuoti del buio.
Invece è la triste luce
l’amaro sapore della domenica
la nausea che sia tutto finito
e che cominci inesorabile
la mattina del giorno dopo.