La mela marcia
Tra vergini garantite e impenetrabili dal più ardito e indigente bruco, scansa quel DOC da un misero buco una mano strana che prende quella marcia. Da screanzata la povera pazza la diede a galeotti e a maiali senza parcelle,senza costolette per una carezza che buca la mano e l’ebbrezza di nome comune. In una duna un branco di cammelli saltano di qua e di là dentro una cruna sopra le altre mele sepolte e immacolate con guaine di pistole che sparano rum. Con nomi lunghi diecimila miglia, con libri di scuole molto dure che quelle nere non hanno frequentato.