La mia fede

Brezza

che nel tuo spirar
divieni vento impetuoso

soffia forte nella mia coscienza

togli la coltre di polvere
che offusca ai miei occhi
la speranza

e

come le fate
che indossano abiti lunghi
per nascondere le deformità

vestimi d'innocenti guizzi luminosi

a farsi strada
tra le ombre della mia senilità

fa che le mie albe
non rimangano inutili risvegli

nel riflesso dei turbamenti
avviluppati nell'inquietudine
delle paure interiori

E' tempo di andare

e ancora echeggiano nel cuore
i miraggi della gioventù 

mentre le campane dell'anima
suonano a festa
nelle chiose confuse della mente

a impormi questo sacrificio 
quale penitenza dei miei peccati

averti raccolta e coltivata
appena partorita dal Cielo
.
cesaremoceo