La mia pelle, un campo di battaglia
Sulla carta bianca, un alfabeto indecifrabile,
una sentenza scritta in gergo medico,
un enigma che squarcia il velo di carne e ossa.
Carcinoma basocellulare, un nome che suona come un'invasione,
noduli che si infiltrano nel mio derma,
un esercito di cellule ribelli che sfida la mia esistenza.
Profondo come un abisso, il tumore si insinua,
raggiungendo l'apice ore 3, un punto critico,
una mina vagante pronta ad esplodere.
Ma la speranza si aggrappa ai margini laterali,
liberi dalla morsa del male,
una linea di demarcazione tra la salute e l'ignoto.
Il margine profondo, un bastione inviolato,
una resistenza silenziosa che tiene a bada l'oscurità.
La diagnosi è una condanna, ma anche una sfida,
un invito a combattere con tutte le mie forze.
Non sono solo una sfilza di lettere su un foglio,
sono un guerriero pronto alla battaglia,
una storia di coraggio che attende di essere scritta.
Con la forza di un uragano e la tenacia di una quercia,
affronterò questo nemico insidioso,
e lo sconfiggerò, cellula per cellula,
perché la vita è un dono prezioso che non intendo cedere.
La mia pelle, un campo di battaglia,
il mio corpo, un fortino da difendere,
la mia anima, un faro che illumina la via verso la vittoria.
Nonostante la paura che attanaglia il mio cuore,
nonostante l'incertezza che offusca il futuro,
andrò avanti, con passo sicuro e testa alta,
perché la vita è una fiamma che arde dentro di me,
e non permetterò a nulla di spegnerla.