La "MIA" solitudine
Non ho voglia di chiamare nessuno,
non ho bisogno di niente;
ho scelto di essere sola e, immediatamente,
mi sono invaghita della solitudine…
È così bella che ti violenta l’anima;
ti mette in subbuglio la stanza e le abitudini,
ti scompiglia i capelli,
ti sporca di colore e poi ti purifica.
La solitudine non è mai sconosciuta.
La solitudine non si presenta mai a casa tua
senza invito...
Nella solitudine puoi scegliere di essere solo te stesso;
e puoi scegliere solo te stesso.
Nella solitudine tutti i riflessi sono incondizionati.
Nella solitudine non puoi commettere errori.
La solitudine ti aiuta ad interpretare i pensieri.
La solitudine ti insegna a classificare le emozioni.
La solitudine è libera e ti libera.
La solitudine è innocua.
La solitudine è un riparo, una città di passaggio e una ricerca.
La solitudine è un’esperienza.
La solitudine è tempo e ispirazione.
**La solitudine nasce all’inizio o alla fine di una scelta.
Il tempo nella solitudine segue il proprio ritmo naturale.**
La mia solitudine ha scelto di prostituirsi alla notte
e di negarsi al giorno.
La mia solitudine è egoista,
folle, frenetica, disordinata… vera.
Nella mia solitudine “chiudersi in se stessi significa” scegliere
di aprirsi .
Nella mia solitudine posso perdermi o ritrovarmi…
Oggi non ho voglia di cambiare espressione,
e non ho voglia di essere educata…
Oggi non cambierei la mia solitudine con un’altra…
Non riesco a sentirmi sola nella mia solitudine,
perché lei mi fa sempre compagnia …
Perché se viviamo in un luogo,
dove gli eventi impongono ad ognuno la propria personale
solitudine,
nessuno è disposto a conoscerla fino in fondo?
Perché fa così paura la solitudine?