La morte non si sceglie
Ti trovi l’inferno tra i piedi
e l’inferno non lo cerchi
non hai scelto di non amare
il gelo
il buio
amare più
come tutto l’elenco di parole abusate
inferno fuori
lo respiri dentro
sono io che scelgo voi
ed io non ho mai voluto che questo accadesse
come è accaduto?
non ho scelto io l’inferno
non ho abbandonato io la luce
poi
ti volti
e non sai più
vedere
non è possibile
distinguere
l’immaginazione dall’incubo
la fruizione
delle parole
come odio
per la sopravvivenza
viene naturale
non amare
decidere
di restare
l’avessi mai fatto
ora non sarei qui
posto di blocco
ora non sarei qui
l’eccessiva sicurezza
anela per distrazione
alla morte
allocco
vedi allocco
quante vite
si svolgono
in una
ieri perfetta era la croce
inganno
se decidi
di restare
l’ultima istanza
di tenerezza
sfuma
spappolamento dell’uno
relatività
impressionismo
espressionismo
novecento
odio
chi ha vinto
lo saprà
neppure un verso
senza morte
chi
l’avrebbe
saputa
immaginare
la mia voce
senza guerra?
grazie ai maestri della croce
al ruffiano insegnamento tra gli interstizi
tra le voragini
che scottano
di luce
un vortice
vacante
di sapere
da riempire
svuotando
l’antico possesso
ai potenti della terra
al potere della solfa
chi ha vinto lo saprà
questa riva ultima
non tace
odi
forse
rientrare
un attimo più fiero?
l’accanirsi
assiepato
che denuncia
lo sfinimento
la vita assente
ridicola
marcia
un attimo prima
sulla riva ultima
e s’abbandona
in tutto
ma in tutto la vita è buio