La natura della poesia
Profumi di nostalgia
scavano l'anima,
nell'argento dei miei anni;
la nitida vista
offuscata dai mali d'attorno,
respiri d'affanno
a contenere il sangue
che dalle putride piaghe
della vita dilaga,
attimi che il cuore
ha chiuso in una boccia.
A che serve essere
se non puoi gioire di un'alba,
un tramonto,
del volo dei gabbiani
sopra questo mare immenso
e non sentirne più
il morso del brivido
lungo la schiena?
Ne più mi ritrovo
in questo illusorio fulcro,
mentre lo spirito anela
ad un piacevole
destino d'immortalità.
Così,un giorno,
nell'intricata foresta dei gesti,
nel sole che splende
danzando
al ritmo di nuovi giorni,
nelle stelle che brillano
in notti di speranze e passioni,
trovai
le radici succulente della tua natura,
del loro nettare mi nutro
e il tuo sapore mi vizia
al punto che non riesco più
a farne a meno.
cesaremoceo