La panchina del mio pensare
Respiro
infranto sugli scogli delle stagioni
entrando spesso dentro me
col gracidio strozzato del mio incedere
Seduto la'
sulla panchina del mio pensare
schivo i fulmini feroci di questo vivere
gridando al mondo
con la sguaiataggine del mio Spirito libero
e nel calore degli urli
i miei sentimenti
spogliati d'ogni catena
sogni da cui mi risveglio
immerso nel sudore
dei rischi di derive annunciate
discese verso l'inferno
che dominano la fantasia
satira amara di versi d'amore
costretti alla periferia del cuore
.
cesaremoceo
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