La prece

Quando il mistero l'alma avea invaso
dell'ineluttabilità già persuaso
un pensier fosco insinuò la mente
e del cervello ne fu preminente
per quel qualcosa che portommi via
nella certezza ch'essere più non sia.
Altro non era ragionar diverso
ch'ogni pensier gentile era disperso.

Prostrato,un giorno, m'apprestai al Divino
e grazia domandai pel mio destino,
lo feci con fiducia mai avuta
a Colui che sollievo dona,ama ed aiuta.
Qual naufrago che a tavol'aggrappato
da fort'ondate a lungo sballottato,
che già fiducia tutta avea perduto
e in quel relitto ebbe un fort'aiuto

così ,aggrappommi all'Essere Supremo
che della barca tiene timone e remo.
Pace Gli domandai con la mia prece
e con prece riedemi perduta pace.