Poesia
La Rondine e la Rana
All'apparire del solstizio estivo
vaga la rondine per il ciel sereno
e tutt'intorno inonda del garrir festivo.
Ora repenrte in alto, ora s'abbassa
or brevemente librasi, ora il terreno
volteggiando lambe con scattante mossa.
Nella belletta posasi per la materia
del costruendo nido e alla rana
che nella fanghiglia sguazza solitara:
Rotoli sozza e gracidi contenta
e stai in cotanta puzzolente melma.
In acqua , però, poi, mi rituffo ,attenta
dice la rana; non tu che ne fai letto
e giorno e notte ci rimani accolta.
Mira il tuo sporco e ner'aspetto
così t'accorgi che d'essa resti avvolta.